Non sono pesci molto schizzinosi, con l'attrezzatura. Per nostra fortuna, s'intende, in quanto ne facevamo secchiate; pezzo di coreano in cancrena da tre ore, paratura a 3 ami e piombo da 40. Senza fronzoli, insomma. Una canna a testa e la beata giovinezza che ci faceva restare svegli sino all'alba.
Sino all'alba, appunto; una mattina ci attardiamo sullo spot e, mentre chiudiamo tutto, vediamo un signore venire a darci il cambio. Piazza quattro picchetti l'uno a un metro dall'altro, apre le canne e monta una strana paratura, per noi insospettabile all'epoca: piombo scorrevole e terminale con corona di ami, sono, a occhio, tra i 7 e i 9. Ancor maggiore è però lo stupore nel vedere che l'esca non è il classico anellide, né la sarda o roba del genere, bensì una specie di campanellina gommosa, o tale è la forma che distinguiamo da lontano. Dopo la messa in pesca delle canne, sicuri di avere a che fare con un demente completo, decidiamo nella nostra immane generosità di concedere al tizio 15 minuti per vedere cosa riesce a combinare. A un certo punto, vediamo la canna piegarsi decisamente verso il basso; una, due, tre volte. Il nostro amico inizia a recuperare ed esce fuori dall'acqua un pesce che a noi all'epoca sembrò enorme, ma che verosimilmente non superava i 3 etti. Il cefalo, anzi, il cefalo pinna gialla.
Immagine presa da Internet a scopo dimostrativo: notare le macchie giallastre accanto all'occhio.
Perché è importante questa precisazione? Semplice: il pinna gialla viene considerato dai pescatori sportivi quasi una specie a sé rispetto al cosiddetto muggine, o muletto, che scorrazza lungo i frangionda dei porti o le scogliere artificiali, in quanto ritenuto selvaggio, cioè migratorio e non stazionario, fattore che lo rende appetibile non solo sportivamente - è un pesce che raggiunge grosse dimensioni e si mostra molto combattivo - ma anche e soprattutto a livello culinario, in quanto le carni bianche, morbide e delicate (anche se più grasse rispetto a quelle di altre prede) sono molto apprezzate. Il cefalo di scogliera o non-pinna-gialla no, staziona dove l'acqua è sporca e pascola respirando kerosene, meglio ributtarlo in mare o usarlo come esca per tranci o teleferica (Il cefalo è come il porco: non si butta niente).
Francamente, non ho alcuna controprova scientifica di quanto detto (in tal senso, integrerò quanto prima il post con le annotazioni di zio Andrea). Magari sono tutte stronzate colossali, forse il pinna gialla mi causerà una morte precoce, non lo nego ma finora, in tal senso, l'esperienza dei miei colleghi più anziani è sempre stata confermata dai risultati in cucina (chiedete ad Emanuele di quel cefaletto pescato all'imbocco di un porticciolo che cambiava colore tipo aurora boreale dopo esser morto).
Ma torniamo a noi; l'esperienza di quanto visto in spiaggia ci segna profondamente e così, dopo aver chiesto delucidazioni al demente, nel frattempo diventato guru, veniamo a sapere che la campanellina morbida attaccata agli ami è una cosa chiamata pastura, ma non riusciamo a farci dire di più.
Tentiamo quindi a informarci da noi su internet.
Non l'avessimo mai fatto.
Esistono sui forum migliaia di pozioni magiche.
Proprio come quando navighi sui siti porno, e ti spuntano di lato quelle pubblicità ingannevoli che promettono di allungarti il grongo.
Noi, purtroppo ci siamo cascati. Abbiamo provato di tutto; dalla cipolla di Giarratana mischiata col Parmareggio ed il tutto imbevuto in un bicchiere di Dom Pérignon, sino all'apoteosi dello schifo: la sarda macinata.
Vi scongiuro; non fatelo.
L'unico risultato che otterrete sarà quello di bruciare i vestiti contaminati dal fetore e, in casi estremi, radervi a zero.
Il problema, in generale, della pastura per cefali è che quando si deve indurire per metterla sull'amo, non si sa mai se la consistenza è quella giusta: la fai troppo morbida e ti si rompe mentre lanci, la fai troppo solida e il pesce non mangia, perché il suo apparato boccale non lo permette (non avendo denti, il cefalo risucchia lentamente l'esca). Altro fattore da considerare è la corrente sul fondo e la presenza di minutaglia in zona; già le cefalare sono considerate illegali**, se poi vogliamo evitare ospiti indesiderati è sempre meglio pescare con ami o ancorette di grossa taglia, direi almeno del 3-4. Insomma, la calibratura della "palla di formaggio" è estremamente soggettiva, vi renderete da soli della giusta consistenza del bocconcino.
Un'ottima pastura, che ha risolto i nostri problemi per 3 euri al kilo, comprata già bella e pronta e bisognosa solo di mescolatura con acqua, è la seguente:
Il nome non è proprio quello, ma pubblicità aggratis non ne facciamo. "Ki ti paka?" docet.
Dopo i classici e immancabili cappotti, ecco arrivare le prime soddisfazioni:
Versione piscatoria del c.d. "bimbominkia"
Ma non potevamo certo fermarci qua: passata la stagione calda, ecco avvicinare a riva quelli un po' più grossi, roba che mai ci saremmo sognati di pescare...
Con essi, si fa largo la necessità di adeguare l'attrezzatura: mulinelli di taglia superiore, canne più robuste e soprattutto secchi più grossi...
Qualche sporadica cattura ci coglie di sorpresa anche in notturna.
Tornando per un attimo al lato culinario, vi sconsiglio di infornare il cefalo su un vassoio di plastica, a meno che non vogliare creare una formina / stampino apposito:
Concludo questo post con la spiegazione delle postille:
*ope = nomignolo siciliano per "boghe"
**le cefalare /mazzette/ parature per cefali a più ami, a quanto pare, sarebbero illegali. Uso il condizionale perché ho scoperto questa cosa curiosando qua e là ma non ho trovato nulla di ufficiale; il limite massimo di ami per paratura, nella pesca da riva, sarebbe di tre. Nessuno tra noi intende farsi bello pubblicamente quindi non sosterremo la balla del Io non l'ho mai fatto, non fatelo nemmeno voi.
Non dirò neanche che il vero problema della pesca sono i professionisti e la mancanza di controlli, perché sarei veramente scontato. Come scritto in precedenza l'unica accortezza, eticamente parlando, che mi sento di suggerirvi è quella di non usare ami di dimensioni infime, il cefalo di 2-3 etti mangerà tranquillamente anche su quelli del 4, se ne prendete di più piccoli rilasciateli, se pescate dalla riva o peggio ancora dalla scogliera con 9 ami del 14 e trattenete tutto allora sì che siete dei pezzi di merda.
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